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Che cos’è il microlearning e come può aiutare la tua azienda?

Redazione
Pubblicato: 15 Febbraio 2023
Aggiornato: 15 Febbraio 2023
Lächelnde Frau mikrolernt auf ihrem Tablet in einem Café.

L’apprendimento e lo sviluppo dei dipendenti, in breve L&D, riveste un ruolo di primo piano in questo 2023. Non solo aiuta i datori di lavoro a colmare varie lacune legate a competenze essenziali, ma svolge anche un ruolo importante nel mantenere i dipendenti impegnati ed appassionati. Tuttavia, in un’epoca contrassegnata da agende fitte di impegni e un gran sovraccarico di informazioni, creare iniziative di formazione efficaci e realistiche al tempo stesso è una vera e propria sfida.

Sempre più spesso i datori di lavoro decidono di sostituire i lunghi (e spesso poco coinvolgenti) programmi di formazione con un approccio educativo noto come microlearning. Ma cosa significa questo termine e come si traduce nella pratica? Si tratta davvero di un modo efficace per formare ed aggiornare i dipendenti?

Se il concetto di microlearning ti è nuovo, o vuoi capire meglio come metterlo in pratica, questa è la guida perfetta per te. Tratteremo di tutto ciò che dovresti sapere, tra cui:

  • Che cos’è il microlearning? Una definizione
  • Le origini del microlearning
  • Esempi di microlearning dal mondo reale
  • Quali sono i vantaggi del microlearning?
  • Consigli pratici sul microlearning

Insomma, che cos’è il microlearning nella realtà? Scopriamolo assieme nella prossima sezione! 

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Che cos’è il microlearning? Una definizione

Microlearning significa letteralmente “micro apprendimento”. Si tratta di un approccio educativo e formativo dal carattere sintetico, in pillole: suddivide un argomento in piccole parti di contenuto che possono essere assimilate nel giro di pochi minuti.

Ogni parte di contenuto, all’interno dell’ottica di microlearning, è estremamente mirato e va dritto al punto; presenta infatti solo le informazioni più rilevanti e affronta uno o due specifici obiettivi di studio al massimo. È progettato per essere facilmente gestibile, coinvolgente e più facile da ricordare rispetto ai contenuti di apprendimento classici e di lunga durata.

Per capire meglio cosa sia il microlearning e perché sia utile, andiamo ora a scoprire le sue origini.

Le origini del microlearning

Nel 1865 lo psicologo tedesco Hermann Ebbinghaus 🇬🇧 cercò di capire perché le persone dimentichino le cose e come migliorare la memoria. Eseguì così una serie di esperimenti mettendo alla prova la sua propria memoria all’interno di diversi periodi di tempo.

Basandosi sui suoi studi Ebbinghaus delineò un grafico, conosciuto come “curva dell’oblio”, che illustrava come la nostra capacità di mantenere in memoria le informazioni tenda a svanire nel tempo.

Ebbinghaus scoprì non solo che i nostri ricordi si indeboliscono nel tempo se non rivediamo o studiamo nuovamente le informazioni già acquisite, ma anche che il calo maggiore nella capacità di memorizzare avviene subito dopo l’apprendimento. La nostra capacità di ricordare certe informazioni, inoltre, sembra influenzata in primo luogo dal modo in cui sono state comunicate e presentate.

Il microlearning si è evoluto come un modo per combattere la curva dell’oblio riducendo il carico cognitivo di chi impara in altre parole, non bisognerebbe richiedere al cervello di fare troppe cose alla volta. Il primo utilizzo noto del termine “microlearning” può essere fatto risalire ad un libro intitolato The Economics of Human Resources di Hector Correa, pubblicato nel 1963. Tuttavia, il fenomeno ha preso piede solo all’inizio del 2000, con l’ascesa dell’industria degli smartphone.

Grazie all’accesso continuo ad internet e ad un’ampia gamma di applicazioni mobili il consumo di contenuti in formato ridotto, ovunque ci si trovi, è ora diventato la norma. In questo momento storico, caratterizzato da una ridotta curva dell’attenzione e da un’agenda sempre fitta di impegni, il microlearning è così diventato uno strumento estremamente potente e popolari.

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Esempi di microlearning dal mondo reale

Il microlearning può assumere molte forme diverse. Anche se di solito la sua natura è tecnologica, è possibile trovare esempi di microlearning anche nel mondo fisico. 

Ecco di seguito alcuni esempi classici:

  • Infografiche: si pensi alle istruzioni per la sicurezza di bordo sugli aerei, che utilizzano una serie di immagini per spiegare le procedure di sicurezza, oppure alle infografiche digitali che riassumono fatti e cifre salienti.
  • Applicazioni mobili: ad esempio, le applicazioni per l’apprendimento delle lingue, che utilizzano brevi esercizi, quiz e giochi per incoraggiare l’apprendimento quotidiano ovunque ci si trovi.
  • Newsletter tematiche: microlearning recapitato direttamente nella tua casella di posta elettronica.
  • Video di microlearning: brevi video esplicativi o tutorial incentrati su di un “frammento” specifico di informazione, utilizzando sia immagini che audio.
  • Podcast: con informazioni rilevanti e concise su specifici argomenti.
  • Giochi e sfide interattive: flashcard, sondaggi e quiz che richiedono una partecipazione attiva da parte di chi impara e, opzionalmente, usano un tipo di ricompensa (ad esempio punti o badge).

Indipendentemente dal formato, tutti i contenuti di microlearning sono sintetici, coinvolgenti e presentano solo uno o due punti chiave alla volta.

Smiling woman microlearning on her smartphone.

Quali sono i vantaggi del microlearning? 

I vantaggi del microlearning sono molteplici. È rapido e mirato, si presta alla flessibilità e alla personalizzazione e può essere più facile (ed economico) da offrire. Vediamo assieme alcuni dei motivi per cui il microlearning potrebbe essere la scelta giusta per la tua strategia di L&D in azienda.

1. Il microlearning è veloce ed efficiente

Il microlearning è ideale per chi ha molti impegni ed un ciclo d’attenzione ridotto. Imita il modo in cui tendiamo a visualizzare i contenuti nella nostra vita quotidiana: in pillole, attraverso i feed dei social media e le notifiche push. Supera inoltre uno dei maggiori ostacoli all’apprendimento sul posto di lavoro: il tempo. Il microlearning è rapido ed efficiente e può essere facilmente inserito in qualsiasi settimana lavorativa.

2. Il microlearning è più gestibile (e quindi meno pesante)

Essendo così rapido e conciso il microlearning viene immediatamente percepito come un modo di apprendere più gestibile e meno opprimente. Il 65% dei dipendenti dichiara di sentirsi sopraffatto/a dalla quantità di informazioni presentate nei corsi di formazione tradizionali ed il 58% dedicherebbe volentieri più tempo all’apprendimento sul lavoro, se i contenuti fossero presentati in sessioni più brevi.

3. Il controllo è nelle mani di chi studia

Grazie al microlearning è possibile imparare in modo flessibile, quando si vuole anche al lavoro, adattandosi alle esigenze di chi sta studiando e quando sono richieste determinate informazioni o una competenza specifica. In questo modo offre un’esperienza di apprendimento più personalizzata e continuativa rispetto a corsi di formazione tenuti una volta sola ed uguali per tutti. Chi impara ha la possibilità di controllare ciò che studia e quando farlo, creando così un vero e proprio percorso di apprendimento individualizzato sulla base delle proprie esigenze.

Ad esempio, la piattaforma e-learning di Babbel offre la possibilità di personalizzare i corsi in base alle proprie conoscenze pregresse e alle proprie esigenze lavorative.

4. Il microlearning migliora la memoria

Grazie al microlearning la capacità di ricordare le nozioni aumenta di almeno un 50%, perché si basa sul funzionamento del nostro cervello. Imparare piccole quantità dilazionate nel tempo aiuta a spostare le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Sessioni più brevi di studio riducono inoltre l’affaticamento mentale è sicuramente più facile rimanere concentrati e impegnati per cinque minuti che per un’ora.

Per questo motivo, noi di Babbel for Business offriamo lezioni da 15 minuti corredate da sessioni di ripasso, per consolidare, anche il breve tempo, le nozioni acquisite.

5. È vantaggioso dal punto di vista economico

Secondo l’esperto di apprendimento Ray Jimenez 🇬🇧il microlearning riduce i tempi di sviluppo dei contenuti di e-learning del 300%. Non solo è più veloce da produrre, ma si traduce anche in tassi di completamento in media più elevati e in un apprendimento più efficiente e modulare. Nel complesso, quindi, il microlearning a livello economico risulta più conveniente dei programmi di formazione tradizionali. 

💡 Un consiglio da parte di Babbel
Vuoi sapere quali sono le altre sfide da superare nel 2023? Leggi questo articolo. 

4 consigli pratici sul microlearning

Se hai intenzione di adottare il microlearning come metodo di studio in azienda, ti diamo qui di seguito alcuni consigli pratici da seguire:

1. Riconoscere che anche il microlearning ha i suoi limiti

Nonostante tutti i suoi vantaggi, il microlearning potrebbe non risultare la migliore opzione per ogni tipo di formazione. Quando si tratta di argomenti particolarmente complessi o ad alto rischio, ad esempio, offrire nozioni in pillole potrebbe non essere la scelta adeguata. Prima di iniziare a creare o investire in contenuti di microlearning valuta quindi se sia il metodo più appropriato, considerando sia i tuoi obiettivi formativi sia il quadro generale.

2. Iniziare sempre con un obiettivo ben chiaro

Lo stesso vale per tutti i progetti di formazione e sviluppo: è importante iniziare con un obiettivo chiaro in mente. In altre parole, definisci esattamente cosa vuoi ottenere con il tuo programma di microlearning: quali sono le nuove conoscenze che i tuoi dipendenti dovrebbero apprendere? Quali sono le abilità che dovrebbero aver acquisito al termine del percorso di formazione? Solo allora potrai suddividere il tuo obiettivo generale in unità più piccole e facilmente gestibili, che andranno a formare la base dei tuoi contenuti di microlearning.

3. Usare la gamification per incentivare un apprendimento continuo

Se vuoi incentivare uno studio continuo e regolare prova ad usare tecniche di gamification come quiz, ricompense, streak e punteggi per far sì che chi sta imparando si senta coinvolto/a e voglia continuare.

4. Stimolare il senso di responsabilità nello studio

Un potenziale svantaggio del microlearning è che i tuoi dipendenti potrebbero non vederlo come qualcosa di ufficiale o dargli la stessa importanza data alla formazione più tradizionale. Per evitare che questo accada puoi stimolare il loro senso di responsabilità: stabilisci degli obiettivi, utilizza brevi valutazioni per monitorare i progressi individuali ed assicurati che i tuoi dipendenti capiscano il valore e la necessità di un particolare percorso formativo.

Tieni a mente questi consigli pratici e sarai in grado di creare programmi di microlearning che i tuoi dipendenti sapranno sicuramente apprezzare. 

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