La flessibilità sta rapidamente diventando il fattore numero uno che le persone considerano quando valutano le proprie prospettive di lavoro. E con un numero sempre maggiore di aziende che offrono modelli di lavoro flessibile, quelle che non lo fanno si ritroveranno a perdere i migliori talenti e a faticare per sostituirli.
In questa guida parliamo di tutto quello che c’è da sapere: continua a leggere e scopri perché la flessibilità lavorativa è così importante e come puoi creare un ambiente di lavoro più flessibile in modo efficace.
Sommario
- Cos’è il lavoro flessibile?
- Esempi di flessibilità lavorativa: le 5 modalità più comuni
- L’importanza della flessibilità sul posto di lavoro
- I 7 vantaggi principali della flessibilità sul lavoro
- Le potenziali sfide e gli svantaggi del lavoro flessibile
- Come offrire più flessibilità sul posto di lavoro (e far sì che funzioni).
Come si fa a fidelizzare i dipendenti?
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Cos’è il lavoro flessibile?
Attraverso modalità di lavoro flessibile, i dipendenti hanno più libertà e flessibilità per personalizzare il modo in cui lavorano.
Piuttosto che un modello unico in cui tutti devono essere presenti in ufficio alla stessa ora, il lavoro flessibile si adatta alle esigenze, alle preferenze e alla disponibilità individuali dei singoli dipendenti.
Si tratta di dare alle persone la possibilità di lavorare nel modo a loro più congeniale, garantendo allo stesso tempo il raggiungimento degli obiettivi.
La flessibilità sul posto di lavoro si concentra in genere su due aree chiave:
- Flessibilità orario di lavoro: quando viene svolto il lavoro?
- Flessibilità geografica: dove viene svolto il lavoro?
Vediamo insieme come metterle in pratica.
Esempi di flessibilità lavorativa: le 5 modalità più comuni
La flessibilità lavorativa può assumere molti aspetti diversi. Tra i modelli più comuni di lavoro flessibile troviamo:
- Orari di lavoro flessibili: i dipendenti hanno una certa flessibilità nel determinare il proprio orario di lavoro. Ad esempio, iniziando e finendo prima o dopo, oppure prendendosi qualche ora di riposo nel pomeriggio e recuperandola in un altro giorno.
- Lavoro a distanza o da casa (smart working): i dipendenti possono lavorare da casa per tutto o per parte del tempo, e/o da remoto da altri Paesi. Alcune aziende offrono modelli “fully remote” (completamente a distanza) mentre altre adottano un modello ibrido.
- Settimana lavorativa ridotta: si tratta di un’altra forma di orario flessibile in cui i dipendenti possono ridurre la loro settimana lavorativa a un numero inferiore di giorni. Ad esempio, se la settimana lavorativa standard è di 40 ore, i dipendenti possono scegliere di lavorare quattro giorni di 10 ore piuttosto che cinque giorni di 8 ore.
- Settimana di quattro giorni: alcune ricerche suggeriscono che i dipendenti siano altrettanto produttivi – se non di più – in una settimana di quattro giorni e che il quinto giorno non sia realmente necessario. Il modello dei quattro giorni elimina di fatto il quinto giorno lavorativo, riducendo le ore di lavoro dei dipendenti senza ridurre il carico di lavoro o lo stipendio.
- Job sharing: invece di un dipendente a tempo pieno per un determinato ruolo, il ruolo viene suddiviso tra due dipendenti part-time. In questo modo i dipendenti che condividono il lavoro hanno la flessibilità di un ruolo a tempo parziale, mentre l’azienda beneficia comunque della presenza e della produttività a tempo pieno.
L’importanza della flessibilità sul posto di lavoro
Garantendo maggiore flessibilità lavorativa si riconosce che non tutti i dipendenti sono uguali e si crea un ambiente che tiene conto delle diversità.
Questo tipo di libertà e autonomia è fondamentale per offrire un’esperienza positiva ai dipendenti che, a sua volta, ha un forte impatto sull’impegno, le prestazioni e la fidelizzazione.
E la flessibilità non è solo un “plus”: sta rapidamente diventando qualcosa che i lavoratori si aspettano e cercano attivamente quando si candidano per un lavoro. E vale per tutti: secondo uno studio di LiveCareer, il 76% dei Millennial, il 69% della Gen Z e il 64% dei lavoratori della Gen X si aspettano un certo grado di flessibilità lavorativa.
In definitiva, consentire una maggiore flessibilità sul lavoro significa dare ai dipendenti la possibilità di lavorare al meglio.
📚 Approfondimento
Come abbiamo visto, maggiore flessibilità è legata a tassi di turnover ridotti. Scopri altre strategie per mantenere i talenti in azienda in questo articolo.
I 7 vantaggi principali della flessibilità sul lavoro
Cerchiamo di andare al centro della questione: quali sono esattamente i vantaggi del lavoro flessibile? Ecco i principali:
- Aumentare la produttività e le prestazioni: alcune persone sono più produttive al mattino, altre al pomeriggio. Alcune lavorano meglio in un ambiente vivace, mentre altre preferiscono silenzio e concentrazione. Permettere ai dipendenti di lavorare nel modo a loro più congeniale aiuta a massimizzare la loro produttività.
- Favorisce l’innovazione: secondo uno studio di Atlassian, il 71% dei lavoratori con una certa flessibilità geografica considera il proprio team innovativo, rispetto ad appena il 57% dei lavoratori senza flessibilità.
- Riduce l’assenteismo: l’assenteismo ha un impatto negativo sul morale e sulla produttività dei dipendenti, oltre ad essere costoso. Con più flessibilità, i dipendenti sono meno propensi a chiedere ferie non programmate o assentarsi.
- Aumenta il benessere dei dipendenti: contribuendo ad aumentare il benessere dei dipendenti, la flessibilità contribuisce anche a ridurre le assenze per malattia. È dimostrato, inoltre, che il lavoro flessibile riduce anche il burnout e lo stress: solo il 14% dei lavoratori che godono di flessibilità geografica riporta sintomi di burnout, rispetto al 36% dei lavoratori che non godono di alcuna flessibilità (Atlassian).
- Favorisce un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata: in uno studio del Future Forum su 10.000 lavoratori della conoscenza, la flessibilità della sede è stata associata a un aumento del 45% dell’equilibrio tra lavoro e vita privata.
- Aiuta ad attirare e trattenere i migliori talenti: come abbiamo visto, ormai, tutte le generazioni si aspettano un certo grado di flessibilità sul lavoro. Il lavoro flessibile diventerà sempre più cruciale per attrarre e trattenere i migliori talenti nel panorama delle assunzioni sempre più competitivo.
- Promuove accessibilità e inclusività: il lavoro flessibile riconosce che ognuno è diverso. Quando si risponde a esigenze, orari, preferenze e livelli di disponibilità diversi, si crea un ambiente in cui tutti i tipi di persone possono dare il meglio. In questo modo, potete costruire un ambiente di lavoro accessibile, inclusivo, eterogeneo ed equo.
Questi erano i vantaggi. E gli svantaggi? Ce ne sono? Scopriamoli insieme.
📚 Approfondimento
In questo articolo potrai scoprire quali sono i benefit più desiderabili quando si lavora da remoto.
Le potenziali sfide e gli svantaggi del lavoro flessibile
L’introduzione di un modello di lavoro flessibile non è priva di sfide. Ecco alcuni potenziali inconvenienti da tenere a mente:
- I lavoratori con flessibilità geografica possono essere maggiormente soggetti alla sindrome dell’impostore: in uno studio che ha esplorato l’impatto della flessibilità della sede sui risultati dei dipendenti, i lavoratori con una certa flessibilità hanno mostrato più sintomi di sindrome dell’impostore (42%) rispetto ai loro colleghi che non hanno alcun tipo di flessibilità sul posto di lavoro (30%). Questo potrebbe essere il risultato del fatto che i dipendenti remoti sentono di dover lavorare di più per dimostrare il proprio valore se non sono visibili e presenti in ufficio.
- Alcuni temono che lavorare in modo flessibile possa ostacolare la loro crescita professionale: in un sondaggio condotto da Deloitte su 1.000 dipendenti statunitensi, il 30% ha dichiarato che le potenziali conseguenze sul proprio sviluppo professionale impedirebbero loro di sfruttare le opzioni di lavoro flessibile. Ciò indica che c’è ancora un certo stigma intorno al lavoro flessibile.
- Il lavoro flessibile senza chiarezza e fiducia può essere pericoloso: nelle aziende in cui mancano fiducia, trasparenza e chiarezza, l’introduzione di maggior flessibilità lavorativa può fare più male che bene. Alcuni dipendenti potrebbero non credere di poter lavorare in modo flessibile senza subire conseguenze negative, mentre altri potrebbero provare risentimento nei confronti dei colleghi che adottano questi modelli di lavoro.
Non serve farsi scoraggiare, però: con un’attenta pianificazione, potrai introdurre modalità di lavoro flessibili in modo efficace e ottenere ottimi risultati.
Come offrire più flessibilità sul posto di lavoro (e far sì che funzioni).
Vuoi davvero abbracciare un modo di lavorare più flessibile? Segui questi tre passi fondamentali:
- Scopri quale tipo di flessibilità è più importante per i tuoi dipendenti.
- Considera le sfide (e adotta delle misure per superarle).
- Stabilisci un regolamento sul lavoro flessibile: la chiarezza è fondamentale!
1. Scopri quale tipo di flessibilità è più importante per i tuoi dipendenti
La flessibilità lavorativa non è uguale per tutti. È importante stabilire quale modalità di lavoro flessibile possano fornire il massimo valore all’interno della tua azienda, oltre a ciò che è fattibile.
Forse non riuscirai a realizzare la visione di flessibilità sul lavoro ideale per tutti, ma puoi usarla come punto di partenza. Parla con i tuoi dipendenti uno a uno (o chiedi ai manager di parlare con i loro diretti collaboratori) e invia un questionario anonimo.
Una volta valutato il parere dei dipendenti e come potrebbe concretizzarsi nella tua azienda, puoi iniziare a dare vita a questa visione.
2. Considera le sfide (e adotta delle misure per superarle)
Inizia col chiederti: in che modo il lavoro flessibile impatta la comunicazione aziendale? Quali strumenti, misure e pratiche puoi adottare per favorire la comunicazione tra team a distanza e/o persone con orari di lavoro diversi?
Come farai in modo che tutti si sentano in grado di trarre vantaggio dal lavoro flessibile? Ti impegnerai a fare in modo che tutti abbiano l’opportunità di crescere, indipendentemente dal fatto che scelgano di lavorare in modo flessibile o meno?
Vale anche la pena di chiedere ai tuoi dipendenti quali sono le loro preoccupazioni riguardo al lavoro flessibile. In questo modo, potrai effettuare una valutazione approfondita dei rischi ed essere adeguatamente preparati.
3. Stabilisci un regolamento sul lavoro flessibile: la chiarezza è fondamentale!
L’adozione di una politica di flessibilità in assenza di un regolamento può generare confusione, errori di comunicazione e incertezza. La chiarezza è assolutamente fondamentale: è importante che tutti sappiano che tipo di flessibilità offri e che cosa ci si aspetta da loro.
Metti tutto per iscritto, esamina il regolamento con i tuoi dipendenti e assicurati che sia facilmente accessibile come punto di riferimento.
Maggiore è la chiarezza, più facile sarà per te e per i tuoi dipendenti abbracciare il lavoro flessibile e tutti i suoi vantaggi.
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