I costanti cambiamenti del paradigma lavorativo portano sia datori di lavoro che dipendenti a mettere sempre più spesso in discussione quali siano le competenze più rilevanti sul posto di lavoro. La crescita esponenziale del lavoro da remoto e della digitalizzazione ci pongono, quindi, di fronte alla grande domanda: di quali competenze avremo davvero bisogno nel futuro?
Per rispondere a questa domanda, è importante distinguere tra hard e soft skills e capire dove e come possono apportare valore. I manager in particolare, hanno la responsabilità di aiutare i propri team a sviluppare un ventaglio di competenze completo, il che significa fornire una formazione adeguata, tanto per le hard quanto per le soft skills.
Ma qual è, quindi, la differenza tra hard skills e soft skills? Come si acquisiscono, si misurano e si migliorano? E come si può lavorare su entrambe per migliorare produttività e soddisfazione? Scopriamolo insieme.
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Soft skills e Hard skills: significato e differenze
Le hard skills sono abilità tecniche che si applicano a mansioni e compiti specifici. Esempi di hard skills sono la conoscenza di un determinato linguaggio di programmazione o il saper suonare la chitarra.
Le soft skills sono abilità interpersonali che possono essere trasferite a diversi tipi di lavoro e situazione. Tra le più importanti ci sono le capacità di comunicazione, di lavoro in squadra e di risoluzione dei problemi.
Confrontando le soft skills e le hard skills noterai che vengono apprese e applicate in modi diversi, ma è importante ricordare che sono entrambe importanti. Sia le hard skills che le soft skills sono necessarie per poter contare su un ventaglio di competenze completo.
Cosa sono le hard skills?
Con hard skills ci si riferisce alle capacità, conoscenze e competenze tecniche specifiche richieste per svolgere un determinato lavoro. Le hard skills si acquisiscono attraverso una formazione mirata o la pratica sul posto di lavoro e consentono a un individuo di svolgere in modo efficiente gli specifici compiti richiesti dal proprio ruolo.
Esempi di hard skills
- Conoscenza di un linguaggio di programmazione come JavaScript o Python
- Competenze di web design, come la capacità di creare wireframe e prototipi utilizzando software specifici
- Contabilità e gestione economica
- Analisi dei dati
- SEO e altre strategie di marketing specifiche
- Conoscenza di lingue straniere (bilinguismo o multilinguismo)
- Conoscenza di strumenti e software (ad es. Microsoft Excel)
- Capacità culinarie o di panificazione
- Esperienza in nutrizione e fitness
- Qualifica come medico o infermiere
In sostanza, qualsiasi tipo di abilità o competenza richiesta per portare a termine un compito specifico può essere considerata come hard skill.
Cosa sono le soft skills? Significato
Mentre le hard skills sono concrete e specifiche per ogni ruolo, le soft skills sono più generiche e trasferibili. Spesso collegate all’intelligenza emotiva, comprendono le abilità e le qualità interpersonali che ci aiutano a gestire situazioni e sfide diverse, sia sul posto di lavoro che al di fuori.
Esempi di soft skills
- Capacità comunicative
- Risoluzione dei problemi
- Creatività
- Empatia
- Pensiero critico
- Gestione del tempo
- Adattabilità
- Leadership
- Lavoro di squadra
- Attenzione ai dettagli
Le soft skills sono necessarie per lavorare in armonia con gli altri, costruire relazioni positive e gestire i conflitti. In quanto tali, sono fondamentali per il benessere di ogni individuo e gettano le basi per una cultura aziendale positiva e psicologicamente sicura.
Soft skills e Hard skills: come acquisirle e migliorarle
Una differenza notevole tra hard e soft skills sta nel modo in cui vengono acquisite e sviluppate da ognuno.
Le hard skills si acquisiscono attraverso la formazione e la pratica. Ad esempio, per lavorare come psicologo, dovrai ottenere la relativa qualifica. Inizieresti a conoscere le principali teorie psicologiche e poi ti specializzeresti su una o più determinate tecniche terapeutiche. Potresti anche imparare a utilizzare strumenti e software rilevanti per il tuo settore. Allo stesso modo, se volessi diventare un falegname o un architetto, dovresti imparare ad utilizzare tutti gli strumenti e le tecniche necessarie. Il percorso di apprendimento è chiaro e pragmatico, con una progressione misurabile da principiante ad esperto.
Le soft skills non sono così facili da definire. Da adulti, le nostre soft skills tendono a essere già ben consolidate. Infatti, spesso vengono descritte come tratti della personalità o attributi caratteriali. Probabilmente avrai sentito frasi come “Matteo è un grande comunicatore” o “Chiara è molto empatica”. Se è vero che alcune persone possono essere naturalmente più comunicative ed empatiche di altre, queste sono in realtà soft skills, ovvero possono anche essere apprese.
Dato che possono essere soggettive, sapere come investire in modo corretto nelle soft skills sul posto di lavoro può essere una sfida complicata per i datori di lavoro, manager e responsabili delle risorse umane. Di solito richiedono un approccio personalizzato, aiutando i dipendenti a identificare i propri punti deboli o le aree di miglioramento all’interno del proprio ventaglio di soft skill, sui quali poi fornire feedback, coaching e strategie per aiutarli a crescere in quelle determinate aree.
Le soft skills possono essere sviluppate anche nel processo di formazione di alcune hard skill. Immaginate uno sviluppatore web agli inizi che sta imparando Python (hard skill). Mentre padroneggia gli aspetti tecnici del linguaggio di programmazione, svilupperà anche delle soft skills fondamentali come la risoluzione dei problemi e l’attenzione ai dettagli. Per questo motivo, non è necessario che lo sviluppo di soft skills e hard skills avvenga sempre in maniera separata.
Come misurare e valutare soft skills e hard skills?
Non ti sorprenderà sapere che le hard skills sono più facili da misurare e valutare rispetto alle soft skills. Le hard skills sono dimostrate da qualifiche e certificazioni pertinenti e possono essere valutate anche attraverso test e compiti specifici.
Ad esempio, se stai assumendo un designer o un copywriter, probabilmente gli farai completare un test pratico come parte del processo di selezione. In questo modo potrai mettere alla prova concretamente le loro hard skills.
Le soft skills sono un po’ più difficili da valutare, perché sono soggettive e non sono intrinsecamente quantificabili. Tuttavia, ci sono alcune tecniche che puoi utilizzare per valutare le soft skills di un candidato.
Se vuoi valutare le soft skill di una persona durante il processo di selezione, puoi fare domande comportamentali durante il colloquio. Queste portano il candidato a condividere esempi di situazioni e sfide specifiche che ha incontrato e di come le ha sapute affrontare, permettendoti di capire meglio quali sono le sue soft skills. Alcune tipiche domande comportamentali sono: “Parlami di una volta in cui ha affrontato un conflitto con un collega. Come hai gestito la situazione?” o “Parlami di una volta in cui ha ricevuto un feedback negativo. Come l’hai affrontato?”.
Le risposte di un candidato a queste domande vi daranno delle buone indicazioni su come comunica, collabora, risolve i problemi e pratica l’empatia.
Se vuoi valutare costantemente le prestazioni dei tuoi dipendenti in relazione a determinate soft skill, puoi incorporare il feedback dei colleghi nel tuo processo di valutazione. I feedback ti forniranno preziose indicazioni sul modo in cui un dipendente interagisce con gli altri e viene percepito dal resto del gruppo di lavoro, oltre ad aiutarti a identificare le aree di miglioramento delle quali, come manager, potresti non essere a conoscenza.
Soft skills o hard skills: quali sono le più importanti?
Quando si confrontano hard skills e soft skills, si è tentati di considerarle separatamente. In realtà, però, vanno di pari passo le une con le altre. Ciascuna di esse apporta valore in modi diversi ed entrambe sono necessarie per costituire un ventaglio di competenze completo. Le soft skills, ad esempio, possono migliorare la nostra capacità di gestire gli aspetti tecnici di un lavoro.
Sebbene i datori di lavoro si siano tradizionalmente concentrati maggiormente sulle hard skills, le soft skills sono sempre più riconosciute come un fattore di successo fondamentale nel mondo del lavoro di oggi.
La crescente importanza delle soft skills può essere attribuita all’evoluzione del mondo del lavoro. Con il lavoro da remoto diventato ormai la norma in molti settori, soft skills come l’adattabilità, l’empatia, la risoluzione dei problemi e la comunicazione sono assolutamente indispensabili per i team che collaborano da luoghi diversi lavorando, spesso, su fusi orari diversi.
Allo stesso tempo, la lenta ma costante ascesa dell’automazione porterà inevitabilmente alla sostituzione di alcune hard skills. Secondo un report di PwC 🇬🇧, il 30% dei posti di lavoro potrebbe scomparire a causa dell’automazione entro la metà della decade del 2030. Ciò serve a sottolineare l’importanza di soft skills come la creatività, l’empatia e il pensiero critico, che hanno meno probabilità di essere automatizzate o sostituite nel breve periodo.
Un report di Deloitte 🇬🇧 sottolinea anche il ruolo critico che le soft skills svolgono nel consentire ai team e alle aziende di prosperare in un mercato sempre più globale, affermando che:
“Sebbene la globalizzazione offra alle aziende l’accesso a una base di clienti più ampia, le espone anche a una crescente concorrenza. La capacità di comprendere le esigenze di clienti provenienti da contesti geografici e culturali diversi, di comunicare in modo significativo e di affrontare problemi complessi e ambigui può essere la chiave di un servizio clienti efficace e della differenziazione. In questo contesto, la necessità di soft skills si intensificherà”.
Per i datori di lavoro non è più sufficiente concentrarsi esclusivamente sulle hard skills. Le soft skills sono sempre più importanti per il successo dei dipendenti e delle aziende e devono quindi essere considerate prioritarie nella strategia di formazione e crescita.
Come migliorare le soft skills e le hard skills in azienda attraverso la formazione linguistica
Quando si tratta di aiutare i vostri dipendenti a sviluppare delle hard skills, di solito è abbastanza semplice trovare un corsi o materiali didattici specifici. La formazione delle soft skill può essere un po’ più complicata, ma, come abbiamo detto prima, non è necessario puntare direttamente alle soft skill. Molte hard skills insegnano e formano, di base, anche le soft skills più importanti.
Vorresti dare ai tuoi dipendenti l’opportunità di sviluppare una hard skill di grande valore, che sia utile sul posto di lavoro e che, allo stesso tempo, migliori alcune soft skills essenziali? Prendi in considerazione la formazione linguistica aziendale.
Oltre agli ovvi vantaggi derivanti dalla possibilità di conversare e lavorare in un’altra lingua, la formazione linguistica aziendale è un modo efficace (e divertente) per formare molte importantissime soft skills.
È stato dimostrato che l’apprendimento di una nuova lingua può:
- Migliorare le capacità di comunicazione
- Migliorare le capacità di risolvere i problemi e di pensare in modo critico
- Aumentare l’empatia
- Aumentare la creatività e la capacità di innovare
- Migliorare le capacità di concentrazione e multitasking
In definitiva, la formazione linguistica aziendale insegna contemporaneamente sia una preziosa hard skill che delle indispensabili soft skills. Non solo l’apprendimento di una lingua aumenta l’occupabilità di un individuo, ma contribuisce anche a far crescere la sua fiducia, la sua creatività, la sua empatia e le sue capacità di comunicazione, tutte cose che offrono un enorme e immediato vantaggio alla tua azienda.
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